mercoledì 14 febbraio 2007

monologo di una sirenetta

E’ lui che amo. Non solo la sua carne, lui intero, lui vivo. Tutto ciò che è lui mi riempie di una curiosità avida, come la fame e la sete. Ho voglia di respirare l’aria che respira, di addentare i cibi che gusta. Vorrei guardare l’oceano da lontano come lui, come uno straniero che ignora i segreti dell’abisso. Camminare con lui, su quella terra dove poggia i piedi. Non essere che una donna, con le sole attrattive di una donna. Ogni uomo ha intorno a sé mille donne che non ha guardato due volte, ma almeno quelle non suscitano né disgusto, né disprezzo, né terrore. La loro possibilità così esigua è una possibilità umana, non trascinano con sé l’abisso e le onde: non hanno altro gorgo che il loro cuore. Avere due piedi bianchi per seguire il mio principe, sulle strade, al crepuscolo, due sicuri piedi nudi.

Marguerite Yourcenar – da "La sirenetta"

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